LA STORIA​

I confini del Ghetto, voluto da Paolo IV, un papa inquisitore, rimasero forzatamente gli stessi fino al 1870. Negli oltre 300 anni di chiusura la sovrappopolazione fece crescere gli edifici in altezza. Scale esterne, ponti sospesi, porte di comunicazione tra una casa e l’altra e ballatoi facilitavano gli scambi e le relazioni: una socialità che ricordava tristemente quella di un formicaio. Quando in occasione del Carnevale o di altri episodi d’intolleranza scoppiava la caccia all’ebreo, le formiche indifese, grazie anche a questa singolare configurazione architettonica, fuggivano o si nascondevano.

Gli ebrei romani entrati a Roma come schiavi attraverso l’arco di Tito, usciranno dal ghetto solo nel 1870 con il riconoscimento sempre troppo tardivo del loro status naturale di cittadini romani e italiani.
Poi ci saranno le leggi razziali e le persecuzioni fasciste e naziste ma, nonostante le perdite dolorose e gravissime, l’antica comunità ebraica ne uscirà e riprenderà a far sentire la sua presenza nella città e nel tessuto sociale.

LA MEMORIA​

I confini del Ghetto, voluto da Paolo IV, un papa inquisitore, rimasero forzatamente gli stessi fino al 1870. Negli oltre 300 anni di chiusura la sovrappopolazione fece crescere gli edifici in altezza. Scale esterne, ponti sospesi, porte di comunicazione tra una casa e l’altra e ballatoi facilitavano gli scambi e le relazioni: una socialità che ricordava tristemente quella di un formicaio. Quando in occasione del Carnevale o di altri episodi d’intolleranza scoppiava la caccia all’ebreo, le formiche indifese, grazie anche a questa singolare configurazione architettonica, fuggivano o si nascondevano.

 

Gli ebrei romani entrati a Roma come schiavi attraverso l’arco di Tito, usciranno dal ghetto solo nel 1870 con il riconoscimento sempre troppo tardivo del loro status naturale di cittadini romani e italiani.
Poi ci saranno le leggi razziali e le persecuzioni fasciste e naziste ma, nonostante le perdite dolorose e gravissime, l’antica comunità ebraica ne uscirà e riprenderà a far sentire la sua presenza nella città e nel tessuto sociale.