Quando incontri persone che fanno parte del tuo immaginario o di quello collettivo la curiosità si amplifica e quasi ti vergogni quando rasenta l’indiscrezione e una certa morbosità.
L’incontro con Simonetta Agnello Hornby e con George, suo figlio, a ripensarci è stato un incontro normale. Normale in un modo straordinario. La cosa che stanno facendo Simonetta e George – un viaggio in Italia alla riscoperta del proprio paese d’origine – è davvero notevole perché George ha la sclerosi multipla.
Le cose che mi hanno colpito sono il coraggio e la forza di volontà di fronte a un viaggio così pesante da affrontare. Ma non quelli esibiti e compiaciuti, quelli naturali e spontanei e consapevoli e seri. Due persone che senza retorica fanno una cosa che può essere d’esempio per tanti, che può aiutare qualcuno a guardare in faccia la propria malattia, a sfidarla, a non arrendersi. E che può insegnare a rapportarsi con le persone che l’amico Giovanni Battista Pesce mi ha insegnato a chiamare “persone con disabilità” e non “disabili”.
In defintiva non posso che ringraziare una madre forte e un figlio dolce per aver trascorso un paio d’ore tra esseri umani.
Se volete seguire il viaggio di Simonetta Agnello Hornby e George, l’appuntamento è su rai3 a settembre in seconda serata.
