Skip to content
Via del Portico d’Ottavia, 16 – Roma

Book a Table

06 68 80 62 63
Search
Nonna Betta
  • Home
  • News
  • Chi è Nonna Betta
    • Il ristorante
    • Mangiar bene nel ghetto di Roma
    • Gli ebrei a Roma
    • Galleria
  • Menu
    • Menu di pesce e formaggi
    • Menu Degustazione
    • Menu Carne
    • Menu Festa
  • Le ricette di Nonna Betta
  • Special offers
    • Il carciofo alla giudia è buono!
    • Combatti l’Analfabettismo
    • Happy lunch
  • I piatti
  • Il negozio
  • Prenota
  • Contatti
    • Entra da Nonna Betta
FacebookTwitterInstagramYelpWebsite
  • Home
  • News
  • Chi è Nonna Betta
    • Il ristorante
    • Mangiar bene nel ghetto di Roma
    • Gli ebrei a Roma
    • Galleria
  • Menu
    • Menu di pesce e formaggi
    • Menu Degustazione
    • Menu Carne
    • Menu Festa
  • Le ricette di Nonna Betta
  • Special offers
    • Il carciofo alla giudia è buono!
    • Combatti l’Analfabettismo
    • Happy lunch
  • I piatti
  • Il negozio
  • Prenota
  • Contatti
    • Entra da Nonna Betta
1
2
3
4
5
6
7

Poveri ma liberi: un’istantanea del Ghetto

ghetto ebraico roma portico d'ottavia nonnabetta

ghetto ebraico roma portico d'ottavia nonnabettaSembra una piccola differenza ma è una sfumatura che porta con sé una serie di gustose conseguenze. Nonna Betta, oltre a essere l’unico ristorante con un vero ebreo romano dentro, è anche l’unico che si trova in un edificio che, al tempo in cui esisteva il Ghetto, c’era già.

C’è una foto famosa di via della Pescheria, uno dei confini esterni del Ghetto, presa proprio all’altezza di Nonna Betta. La cosa ha tratto in inganno molti ma via della Pescheria era fuori dal Ghetto e dei muri, dei portoni che si aprivano all’alba e si chiudevano al tramonto e delle case non rimane più niente, tutto completamente raso al suolo alla fine dell’800.

Se capitate da Nonna Betta chiedete di vedere questa foto molto suggestiva che mostra il Portico d’Ottavia sommerso tra le costruzioni, i negozi, i banchi di marmo per la vendita del pesce e le abitazioni ma soprattutto il livello del degrado che lo caratterizzava. Si vedono le case fatiscenti addossate l’una all’altra con stanze sporgenti e tettoie di legno, i panni stesi, i sanpietrini bagnati come sempre per gli allagamenti che subiva in particolare quest’area troppo vicina al Tevere.

È un’instantanea che coglie un momento di vita, di una vita meschina ben oltre la soglia di povertà. C’è una donna al ridosso del muro – tiene in braccio un fantolino col capo coperto da una cuffietta bianca – che chiacchiera con una vicina di cui si intravede mezza faccia e il braccio piegato col pugno poggiato sul fianco nella posa tipica delle popolane; all’angolo una colonna romana – parte del colonnato del Portico d’Ottavia – inglobata in un edificio e a fianco due colonnine che impediscono il passaggio delle carrozze. Tre le due colonnine una donna con una lunga gonna ha, tra le braccia, un mucchio di stracci e sembra accennare a un saluto alle due donne col bambino che chiacchierano. Sulla sinistra un cane randagio che viene verso l’obbiettivo come la donna degli stracci che saluta mentre avanza. Sullo sfondo una piccola folla di tre uomini e una donna che avanza dal Portico d’Ottavia che ospitava il mercato del pesce e, oltre la via del foro piscario che arrivava fino al Teatro di Marcello che giaceva ancora per due terzi sotto il livello stradale. Su tutto un cielo bianco latte che contribuisce a dare al tutto un’aria spettrale. Poi il Ghetto fu demolito e gli ebrei romani liberati dopo oltre 300 anni di chiusura e separazione.

Io mi chiamo Umberto, mio fratello si chiama Vittorio Emanuele perché “rilevàmmo” il nome dei nostri nonni, quello materno e quello paterno, nati alla fine dell’800 o ai primi del ‘900, primi bambini ebrei romani nati liberi dopo la lunga e avvilente segregazione. Oggi sul quartiere dell’ex Ghetto splende il sole.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Category: Senza categoriaBy B13 agosto 2015

Author: B

Post navigation

PreviousPrevious post:Agradecimiento: una recensione molto specialeNextNext post:Madre e figlio a pranzo dalla nonna

Related posts

Pigri di tutto il mondo, se avete sempre preferito un bicchierino alla palestra, la scienza finalmente vi dà ragione!
8 aprile 2018
cucina kosher preparazione carne
Hai detto kosher?
20 giugno 2016
chanukkà identità ebrei nonna betta
Chanukkà: tra luce e buio, lotta dura senza paura
7 dicembre 2015
YOM KIPPUR NONNA BETTA ROMA
Apertura speciale: il giorno del kippur
21 settembre 2015
capodanno ebraico nonnabetta
Shanà Tovà: nessuno è perfetto
15 settembre 2015
Madre e figlio a pranzo dalla nonna
27 luglio 2015
Scegli la lingua:
  • Italiano
  • English
Tripadvisor
Certificato2
Seguici su Quandoo
Quandoo
Seguici su Facebook
Consigliato su Tripadvisor
  • Nonna Betta
Nonna Betta

Dove siamo

Via del Portico d’Ottavia, 16 – Roma Tel. 06 68 80 62 63 E-mail: scrivimi@nonnabetta.it

Find us on:

FacebookTwitter
Prenotazioni Online
HOURS
Mon-Sun: 12.00 -17.00
18.00 -22.30
TUESDAY CLOSED

una Realizzazione ascer.net - code and design. Realizzato da www.Ascer.net